Hanno ucciso Britney Spears
La principessa del pop ha raccontato la sua vita in un'autobiografia appena uscita. Ed è una storia molto oscura
Cari amici dell'orso Bruno,
Non so se vi è mai capitato di riflettere sul momento in cui un fatto pubblico vi ha fatto perdere la vostra innocenza. Non parlo ovviamente di questioni personali o di grandi fatti di cronaca come l'11 settembre. Ma di qualcosa di apparentemente frivolo che è successo nel mondo e che vi è sembrato la fine di un'epoca: come se qualcosa intorno a voi fosse cambiato per sempre.
Uno di quei momenti è stato per me quando Britney Spears è impazzita e si è rasata i capelli. Nel 2007 - quando io stavo per compiere i vent'anni - lei si faceva fotografare dai paparazzi con i capelli che cadevano a terra.
È solo uno degli episodi che sono ora raccontati in una autobiografia, The woman in me, uscita in questi giorni per Longanesi e di cui per vari motivi si parla tantissimo. L'ho letta ieri sul treno, dopo che per una settimana l'ho tenuta sulla scrivania in redazione, sfidando gli sguardi pietosi dei colleghi più snob.
Baby one more time, l'album d'esordio di Britney (la chiamerò col nome di battesimo per tutta la newsletter, perché è così che si fa chiamare anche lei), è uscito nel 1999. Io avevo 12 anni e passavo le ore a guardare Mtv.
Durante il liceo, quando tornavo a casa da scuola, il mio rituale era sempre lo stesso: prima c'erano i Simpson su ItaliaUno, mentre pranzavo. Poi mi spostavo sul divano in soggiorno, accendevo Mtv e guardavo Trl, un programma in diretta da Milano.
Quando non ospitava i cantanti che si affacciavano da un balcone sopra piazza del Duomo, trasmetteva la classifica dei video delle canzoni più famose del momento. E Britney era sempre nelle prime posizioni.
La fine di un’epoca
Intendiamoci, musicalmente era tutto quello che odiavo. In classifica aspettavo i Blink182, gli Offspring, i Green Day e i Linkin Park. Poi però Britney circondava comunque il mio mondo, anche se non lo volevo. La ascoltavo in sottofondo ovunque, mi entrava dentro e faceva da colonna sonora della mia vita.
Così, quando l'ho vista rasarsi i capelli con lo sguardo spiritato, ho avuto la sensazione che la mia infanzia e la mia adolescenza stessero finendo e cadendo a terra, come ciocche di capelli.
Nella stanza da letto
Quello che ai tempi non potevo sapere è che tutto intorno a Britney Spears c'erano persone che lavoravano proprio per evitare questo. Ovvero, che lei evolvesse e diventasse qualcosa di diverso rispetto a quello che già rappresentava. Che diventasse, lei innanzitutto, una donna.
Britney fabbricava soldi perché era un ossimoro vivente. Allo stesso tempo, era sensuale ed era innocente, in un'immagine di verginità eterea che le era stata incollata addosso, quasi a incarnare le perversioni più maniacali dei consumatori (maschi) del tempo.
C'è una copertina molto famosa di Rolling Stone del 1999, con una foto di David LaChapelle. Britney, non ancora diciottenne, è ritratta in intimo, mentre abbraccia un Teletubby. Il titolo della copertina è questo: "Dentro la mente, il cuore e la stanza da letto di un sogno adolescenziale".
Lo chiamavano sogno, ma in realtà era un incubo.
Congelata
La giornalista Ashley Fetters Maloy, scrivendo del libro sul Washington Post, sostiene che Britney sia rimasta cristallizzata per sempre all'età che aveva quando è diventata famosa. Se tutti gli altri intorno potevano crescere, lei doveva restare ferma al momento del suo massimo successo.
La definizione è di un'altra pop star, Taylor Swift, che nel 1999 aveva dieci anni e che oggi è forse la cantante contemporanea più di successo al mondo: «C'è una cosa che la gente dice delle celebrità», ha detto Swift in un documentario del 2020. «Che sono congelate all'età in cui sono diventate famose».
Ora, la stessa sensazione si riflette fra le pagine del libro, come ha scritto Jonathan Bazzi su Domani:
«Britney racconta ciò che ha subìto (…), ma accanto alla gravità delle vessazioni – un padre tirannico che la riduce in schiavitù, una madre che alla figlia paziente psichiatrica ripete solo quanto è brutta, un fidanzato (Justin Timberlake) che la costringe ad abortire nel bagno di casa e, mentre lei si contorce dal dolore, riesce solo a suonarle la chitarra –, a colpire è soprattutto l’effetto di congelamento nel passato, la sensazione alienante di ascoltare il racconto di una quarantenne bloccata nella preadolescenza».
Infrangere la maledizione
Quando Britney si è rasata i capelli è come se avesse provato a mostrare a tutti il suo dolore. Era un tentativo in mondovisione di infrangere quella maledizione che la stava bloccando. Per noi, che la guardavamo a distanza, era la fine di un'epoca. Per lei era solo l'inizio di un dramma ulteriore.
«Sono cresciuta sotto ai riflettori», scrive Britney. «Fin dall'adolescenza sono stata guardata dall'alto in basso; tutti mi dicevano che cosa pensavano del mio corpo. Rasarmi i capelli a zero e recitare furono il mio modo di reagire».
Come insegna la fisica, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Il padre
Da quel momento, Britney ha perso di fatto il controllo della sua vita. Il padre – descritto come un alcolizzato, ossessionato dal dominio e in cerca dei suoi soldi – ha ottenuto la completa tutela legale della figlia. In sostanza, poteva disporre del suo patrimonio e di ogni aspetto della sua vita.
Sui giornali, il padre ha raccontato che così l'ha salvata dal rischio di un abisso che avrebbe trascinato Britney verso la morte.
Nel libro, lei racconta un punto di vista diverso. Per 13 anni, il padre l'ha tenuta in ostaggio, impedendole di evolvere come artista e come persona. L'ha bloccata ancora una volta nell'adolescenza, anche se ormai aveva superato i trent'anni. L'ha costretta a umiliazioni continue, usandone i figli come ricatto.
Everytime
Tutto questo si è concluso nel 2021, anche grazie a un movimento popolare e mediatico noto con il nome di "FreeBritney" (liberate Britney). Alla fine, il tribunale ha deciso di togliere la tutela legale al padre e ha restituito a Britney la sua libertà.
Eppure anche il lieto fine lascia nel libro una sensazione di amarezza.
Come scrive l'Atlantic, Britney Spears ha finalmente raccontato la sua storia. Ma è una storia piena di oscurità.
Quando era al massimo del successo e Justin Timberlake era il suo fidanzato, lui l'ha costretta ad abortire, in segreto, in un bagno fra atroci dolori.
È una rivelazione che non era mai stata fatta prima. Ora che la conoscete, provate a guardare il video di Everytime, una canzone uscita a maggio 2004 e che si pensava raccontasse solo la fine della storia con Justin e che invece aveva già un riferimento esplicito all’aborto.
Guardatelo tutto, fino alle scene finali. Non vi lascia un brivido?
In un’altra dimensione
La verità è che probabilmente questo libro racconta esattamente il punto di vista di Britney come nessuno ha mai fatto prima.
Eppure non posso credere che sia fino in fondo un'autobiografia - perché rappresenterebbe una sua rivincita sulla vita, come se Britney fosse riuscita ad analizzare sé stessa, fino a distruggere le catene che la legavano.
Quando vedo il suo sguardo nei video su Instagram, TikTok o Twitter penso che comunque qualcosa si è infranto per sempre. Sarebbe bello pensare che questo libro rappresenti il suo vero riscatto e che possa insegnarci che quando si tocca il fondo c'è sempre qualcosa che ci potrà far risalire.
E invece quello che impariamo è che la fragilità è normale, ma anche che nell'abisso a volte si può annegare. Qualcuno ha ucciso Britney Spears e nessun altro potrà ridarle la vita.
Noi che un po' di fiato lo abbiamo ancora, anche quando ci sembra di fare fatica a respirare, dovremmo ringraziare ogni giorno per tutto l'ossigeno che continuiamo ad avere. Solo che non lo facciamo mai.
Invece Britney, mentre qualcuno scriveva per lei questo libro, me la immagino su un palco in un'altra dimensione. Qui sulla Terra la musica si è spenta da parecchio, soffocata dalle voci delle persone. Lì invece i riflettori sono ancora accesi, la gente fa il tifo per lei, la musica risuona alta e non c'è nessuno - più nessuno - che possa spegnerla.
Solo lì, finalmente, Britney Spears è diventata una donna.
Per questo episodio è tutto,
Daniele
Interessante analisi di una vita. Quando hai tempo leggi anche quella di Janis Joplin e mettila in bella vista per i tuoi colleghi.