Dammi 15 secondi del tuo tempo
Le nuove generazioni sembrano pensare a tutto - dalla musica alla vita - con una soglia dell'attenzione molto bassa. Ma poi c'è Alfa, uno dei loro cantanti di riferimento, che ti fa rivalutare tutto
Care amiche e cari amici dell’orso Bruno,
(15 secondi) Vorrei mettermi a cronometrare quanto tempo impiegherò a scrivere questa newsletter, (14 secondi) per poi riflettere sul fatto che a voi - quelli di voi che saranno così tenaci da arrivare in fondo - (13 secondi) servirà comunque meno tempo per leggerla.
(12 secondi) Ma mi sono immaginato di avere solo 15 secondi del vostro tempo, (11 secondi) per trovare le parole giuste per rapirvi e quattro li ho già sprecati.
(10 secondi) Ho ancora 10 secondi per provare a convincervi che valga la pena (9 secondi) leggermi, che vi racconterò qualcosa che non vi cambierà la vita, (8 secondi) ma che almeno vi farà iniziare in modo diverso una domenica di fine estate.
(7 secondi) Che poi non è vero che è estate. Siamo già in autunno, ma a Roma fa troppo caldo, (6 secondi) ho la sensazione che faccia sempre troppo caldo. Troppo caldo per scrivere, (5 secondi) troppo caldo per passeggiare, per lavorare, per fare l’amore, (4 secondi) per litigare al Monk o per decidere di leggere una newsletter. (3 secondi)
Ma poi ti arriva direttamente nella casella email, e allora cosa fai? (2 secondi) Non la apri e non le dedichi 15 secondi? 15 appena? (1 secondo) Solo che passano veloci e la tua mente è già altrove, già alla settimana che arriva, a lei che non ti pensa quanto fai tu, alle bollette troppo care, alla crisi del Nagorno-Karabakh, a…
IL TEMPO È SCADUTO, CHIUDI QUESTA NEWSLETTER.
Il concetto dei 15 secondi lo conoscono tutti quelli che usano i social network. Fino a poco tempo fa, era il limite massimo per la durata di una storia di Instagram e di un video su TikTok.
Gradualmente il tempo è aumentato, ora i video durano qualche minuto, ma la soglia di attenzione è generalmente rimasta la stessa. Pochi secondi.
L’inizio
Comunque un giornalista dovrebbe trovarsi bene in questo mondo. Quando ero alla scuola di giornalismo, un vecchio cronista usava un matitone per cancellare e riscrivere l’inizio dei nostri articoli… decine di volte. Fino a quando non riuscivamo a mettere in quelle prime parole tutto quello che serviva per spiegare il succo della notizia. E magari a rapire il lettore.
Però nei giorni scorsi ho fatto un gioco. Mentre leggevo i giornali, ho cronometrato i primi 15 secondi impiegati per ogni articolo. E mi sono reso conto che gli articoli migliori - quelli che avrei poi continuato fino alla fine - avevano già tutto lì dentro, nelle prime parole, nei primi 15 secondi.
Gli articoli pessimi erano quelli che si perdevano in mille rivoli, o che mi raccontavano cose che già sapevo - perché sono sempre le stesse, tesi ritrite, frasi fatte, notizie che conoscevo dai siti del pomeriggio prima. Erano anche la maggioranza.
Gli artisti dei 15 secondi
Qualche tempo fa mi ero iniziato ad appassionare agli artisti dei 15 secondi. Ovvero a una nuova generazione di musicisti che sembrano costruire le loro canzoni per avere un estratto esattamente di quella durata, pronto per essere condiviso sui social (ne avevo scritto in parte qui).
Volete qualche esempio? Eccoli! Prendete in mano il cronometro…
Ho visto lei che bacia lui
Che bacia lei, che bacia me
Mon amour, amour, ma chi baci tu?
Io farò una strage stasera
Ballo tra le lampade a sfera
Lei piace sia a me che a te
Annalisa (15 secondi esatti)
Presto che non resisto
Italodisco, scusa se insisto, ma questa notte
Quello che preferisco
È un chiodo fisso, un imprevisto per far l'amore
(Ahhhhhh)
The Kolors (15 secondi esatti)
Questa non è Ibiza
Festivalbar con la cassa dritta
Ti sto cercando, ma è nebbia fitta
Ti giuro se ti penso la mia testa suona
Suona Italodisco
The Kolors (15 secondi e poco più)
Rubami la notte
Voglio stare fuori come al Berghain
Nel fuoco non si dorme
Sarà che nei tuoi occhi vedo due smile
Ci sei solo tu
Pinguini tattici nucleari (15 secondi e poco più)
Sono solo alcuni esempi. Provateci anche voi, scorrendo le canzoni che sopportate meno, perché sono quelle che trasmettono continuamente in radio o tv.
Voi forse non lo sapete, ma siete solo le vittime collaterali di una guerra che riguarda un altro bersaglio: la conquista dei ragazzi che stanno su TikTok.
meno 15, meno 14, meno 13, meno 12….
Alfa
In questo contesto, ci sono anche ragazzi che fanno esattamente il percorso opposto: partono da TikTok e poi si conquistano una base tale di pubblico che attirano le case discografiche.
È il caso di Alfa, il cui vero nome è Andrea De Filippi, nato a Genova nel 2000 (23 anni fa!). Mentre pensiamo che le nuove generazioni abbiano solo modelli nocivi, fatti di trapper che inneggiano alla droga e al sesso occasionale, Alfa è esattamente il contrario.
È il classico bravo ragazzo, diplomato al liceo classico, aveva pure iniziato a studiare medicina. Poi è diventato la colonna sonora degli amori adolescenziali, quelli che sono così belli anche se pure loro durano solo 15 secondi.
Chiara e Sofia
Qualche tempo fa Chiara, una collega giornalista, mi ha scritto dopo aver letto uno degli episodi di questa newsletter:
Daniele ce ne sarebbe da dire sulle nuove leve... ma non in senso solo critico solo che mi sembrano così diverse dalla tua e dalla mia generazione
E ogni tanto mi chiedo cosa ne sarà di loro e di noi…
Ci ho pensato un po’ di tempo e ora vorrei risponderle così. Chiara, prova ad ascoltare l’ultima canzone di Alfa. Si chiama Sofia e non è un capolavoro della musica.
Però non è così distante da quello che ascoltavamo noi prima dei vent’anni, magari di nascosto, quando ancora eravamo un vortice di sogni e un cuore infranto era tutto quello che importava. Sono davvero così diverse queste nuove leve?
Poi non dite che non ve lo avevo detto
E che Alfa sia un fenomeno da tenere d’occhio lo dimostra il fatto che il 24 febbraio suonerà al forum d’Assago, forse la più importante arena per concerti in Italia, dove ci stanno anche 12mila persone.
Se posso fare una previsione, è facile pensare che una ventina di giorni prima parteciperà anche a Sanremo.
Che fine faranno
Non so che fine faremo e che fine faranno questi ragazzi, quelli che ascoltano Alfa. Ci penso spesso quando vedo le figlie delle mie amiche che superano il loro primo anno di vita e spero in tutti i modi, con tutte le forze, che semplicemente andrà tutto bene.
È molto probabile che sarà così. Deve essere così. E noi staremo lì a guardarle, senza capirci più nulla della loro vita, della loro musica, dei loro social e della loro soglia dell’attenzione. O di tutto quello che si inventeranno nei prossimi vent’anni.
Finché non ci troveremo allo stesso incrocio della vita, a dire che alla fine siamo sorprendentemente uguali. Siamo solo cresciuti in tempi diversi, come hanno fatto i nostri genitori, poi noi e poi voi. Abbiamo vissuto per 15 secondi, più 15 secondi, più 15 secondi, più 15 secondi, più 15 secondi…
Per questo episodio è tutto,
Bruno torna presto,
Daniele
Consiglio la lettura de À la recherche du temps perdu.